• 17 Maggio 2024 6:18

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Mercoledì della V settimana del Tempo Ordinario

Letture: Gen 2,4-9.15-17; Sal 103; Mc 7,14-23

Riflessione biblica

“Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male” (Mc 7,14-23). Il messaggio del Vangelo è chiaro: il male non è fuori dell’uomo, ma purtroppo alberga nel cuore dell’uomo, a motivo del proprio egoismo, interessi, sospetti e cattiverie. cuore-di-Gesu-300x249 Il cuore dell'uomoNell’intimo dell’uomo, nella nostra mente che si maturano le idee secondo verità e secondo giustizia, purtroppo anche quelle menzognere e ingiuste. È nel nostro cuore che le idee buone e cattive divengono comportamento di vita santa, menzognera o cattiva. La soluzione è una sola: amare. Ma per poter amare bisogna cambiare il cuore: “un abisso è il cuore dell’uomo” (Sal 64,7) e senza l’aiuto di Dio “affondiamo in un abisso di fango, non abbiamo nessun sostegno; cadiamo in acque profonde e la corrente ci travolge” (Sal 69,3). Per questo, David pregava: “Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo” (Sal 51,12), Gesù conosce bene il cuore umano e ci invita al rinnovamento interiore, ad un vero cammino spirituale: “Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rom 12,2). Facciamo dimorare Gesù nel nostro cuore e in esso facciamo agire il suo Santo Spirito: “Non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione. Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenze con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo” (Ef 4,30-32)

Lettura esistenziale

vangelo-300x240 Il cuore dell'uomo«Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo» (Mc 7, 15) Gesù non si stanca di istruire la folla, nel Vangelo di oggi Egli dà un insegnamento sul puro e sull’impuro, indicando un passaggio che è fondamentale compiere: il passaggio dall’esteriorità all’interiorità, dalle cose al cuore. La vera religione, infatti, è un ritorno al cuore. Il grande pericolo, per i credenti di ogni tempo, è di vivere una religione dal «cuore lontano», fatta di pratiche esteriori, di formule recitate solo con le labbra; di compiacersi dell’incenso, della musica, della bellezza delle liturgie, ma non soccorrere gli orfani e le vedove (cfr Gc 1,27). Il pericolo del cuore di pietra, indurito, del «cuore lontano» da Dio e dai poveri è quello che Gesù più teme. «Il vero peccato per Gesù è innanzitutto il rifiuto di partecipare al dolore dell’altro» (J. B. Metz), è l’ipocrisia di un rapporto solo esteriore con Dio. Lui propone il ritorno al cuore, per una religione dell’interiorità. Con l’affermazione che fa nel Vangelo odierno, Gesù scardina ogni pregiudizio circa il puro e l’impuro, quei pregiudizi così duri a morire. Ogni cosa è pura, come è scritto: «Dio vide che tutto era cosa buona». Gesù benedice di nuovo le cose. Ciò che dobbiamo custodire è il cuore, avendo cura che sia abitato solamente dai sentimenti di Cristo Gesù che sono: l’amore, la compassione e la tenerezza.