«Il mio sogno è che ogni parrocchia abbia il suo oratorio, perché non si tratta solo di un luogo, si tratta di formazione, si tratta di famiglie che collaborano al fianco di volontari ed educatori per curare se stessi e i nostri giovani. L’oratorio è un luogo di vita e soprattutto di famiglia». Con queste parole, l’Arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, ha salutato l’avvio delle attività dell’oratorio “Casa per tutti” nella parrocchia “Natività del Signore”, che può disporre di nuovi locali di aggregazione destinati ai giovani. Frutto di un lavoro promosso e seguito dal parroco, padre Roberto Mangiagli, i cui risultati positivi ricadranno sul quartiere Cibali.
«Sono orgoglioso di ciò che Padre Roberto e la comunità siano riusciti a portare avanti – ha sottolineato Mons. Renna – è bello che sia nata prima la comunità e poi i locali. Molte volte tendiamo a dare importanza alle strutture, quando il primato dovremmo darlo alle persone».
All’inaugurazione ha preso parte l’intera comunità parrocchiale. Presenti anche l’Arcivescovo emerito, Salvatore Gristina, il sindaco Enrico Trantino, il questore Giuseppe Bellassai e le dirigenti scolastiche della “De Amicis” e della “De Roberto”, Maria Marino e Antonia Maccarrone. Molte famiglie e figli. Tra gli ospiti anche padre Matteo Minissale, direttore dell’Ufficio Pastorale Giovanile, e Marco Pappalardo, direttore dell’Ufficio di Pastorale Scolastica.
«È la comunità intima della nostra parrocchia – ha detto padre Roberto Mangiagli – siamo una parrocchia molto grande e in queste occasioni si sente lo spirito di famiglia. È bello che non ci sia stato un clima “istituzionale”, ma molto familiare. La comunità ha creduto fortemente al progetto dell’oratorio, non abbiamo gettato la spugna, “Casa Per Tutti” è da ormai 100 anni il punto di riferimento per tanti giovani. Uno strumento molto importante sia per la formazione umana che per la formazione cristiana della gioventù».
Al momento di preghiera e al saluto del sindaco e del questore, è seguita la benedizione impartita dal Vescovo. Poi, in linea con la tradizione di Don Bosco, convivialità a base di pane e mortadella tra canti e giochi con il coro parrocchiale e il gruppo scout.
Coraggiosa la testimonianza di Aysha, giovane 15enne, che dopo la scuola fa la volontaria dell’oratorio: «La nostra intenzione è far capire ai bambini che questa non è soltanto scuola, non è soltanto Chiesa, ma è anche un luogo di ritrovo. Questa è Casa per tutti».