• 5 Maggio 2024 12:08

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

L’umanità dei Pescatori di Lampedusa che salvano vite in mare

Foto ANSA / ETTORE FERRARI

di Alberto Castiglione – Soffia un robusto grecale da nord-est stamattina sul molo Favaloro. Sono tanti i pescherecci ormeggiati in queste settimane di fermo pesca. Eppure il tempo per un piccolo capriccio sarebbe stato perfetto per lavorare, mi dice qualcuno dei pescatori fermi lì davanti alle proprie imbarcazioni in attesa del periodo di attività lavorativa. Ma il molo Favaloro è anche il luogo degli sbarchi degli immigrati che sulla rotta mediterranea provano a sfidare il mare ed un destino che, troppe volte, gli è avverso. Ho appuntamento con Salvatore, 61 anni, in mare da quando ne aveva otto, davanti al Vincenzo Padre, una imbarcazione da pesca di 20 metri: “Una vita passata sempre sullo stesso peschereccio di famiglia, tra fatica e pericolo…”  mi dice e gli chiedo subito, in maniera secca se rifarebbe la stessa scelta nella vita e lui, senza neanche farmi finire la frase, dice subito “si, assolutamente si… non potrei immaginare altro…”.

Salvatore, cosa è diventata la pesca oggi per voi pescatori lampedusani?
E’ diventato tutto così difficile che avrei la tentazione di lasciare domani… ma ogni giorno vengo qua, adesso che non possiamo uscire in mare, guardo la mia imbarcazione e rivedo gli sforzi e le privazioni di mio padre e prima ancora di mio nonno… e allora decido che devo continuare. Le continue leggi sulla pesca, che dovrebbero regolamentare ma che invece affossano il settore perchè lo limitano a tal punto di non essere più conveniente e remunerativo, stanno distruggendo tutto. In Europa, a Bruxelles, fanno le leggi ma della realtà della pesca nel Mediterraneo e della condizione di noi lavoratori del mare non sanno nulla.

I tuoi figli ti hanno seguito in questo mestiere?
A malincuore ho dovuto dirgli di farsi un’altra strada, gli ho consigliato di studiare e fare altro. Perchè ormai non è più conveniente questo mestiere che è fatto di fatica, di grande fatica e sacrifici che molti giovani oggi non sono neanche disposti ad accettare, e anche giustamente.
Probabilmente , questo peschereccio, costruito nel 1951 dalla mia famiglia, nel 2030 dovremo demolirlo per via dell’ennesima direttiva europea sulla pesca a strascico.

Gli immigrati che arrivano qua a Lampedusa?
Lampedusa è una terra accogliente, e tutti gli isolani lo sanno e praticano l’integrazione da sempre. Naturalmente però ai giornali fa comodo raccontare altro per creare scalpore..Il problema c’è , esiste, ma riusciamo a gestirlo senza problemi. Dovrebbe essere la politica nazionale a farsi carico di trovare situazioni umane per questi poveri Cristi.

Appunto, parliamo di umanità Salvatore: qualche episodio in particolare che hai vissuto in mare.
Tantissime storie potrei raccontare! Storie mie e dei miei colleghi. Quando sento parlare nei telegiornali della “legge del mare” che ti impone di salvare e soccorrere mi domando se non vale la stessa cosa sulla terra ferma… certo che le vite in mare vanno salvate e qualunque pescatore lo sa come sa che il mare va rispettato e non maltrattato. Quello che non scordo sono sempre gli occhi dei più piccoli, bambini su barconi alla deriva che tra pianti cercano disperatamente un po’ di pace e serenità dopo giorni da incubo tra le onde del Mediterraneo. Le vite vanno salvate, il mare è ostile anche se ci dà da vivere. E’ una cosa tremenda, tristissima…

Salvatore non riesce più a parlare, si commuove, ed io resto quasi stupito da una commozione reale, profonda che poco spazio lascia alla retorica. Mi fermo e cerco di capire, di immaginare, quale sia lo stato d’animo di chi, nell’esercizio del proprio mestiere, si trova ad affrontare situazioni complicate come queste.
Penso anche che soccorrere un’imbarcazione strapiena di persone disperate che non sanno nuotare sia anche un’operazione rischiosa per questi pescatori e che nel far questo sicuramente subiscono un danno economico: ma si tratta di vite umane e dinnanzi questo non può esserci altro. E’ indubbiamente una grande lezione quella ci proviene da questi pescatori.
La mattinata volge a termine qua sul molo, saluto Salvatore e lo ringrazio. Lui mi dà una pacca sulla spalla e mi dice: “Sai cosa ho imparato in tutti questi anni in mare? Che l’amore è il principio di tutte le cose…”.

(fonte: antimafiaduemila.com)