• 17 Maggio 2024 3:41

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Venerdì della XI settimana del Tempo Ordinario

Letture: 2Cor 11,18.21-30; Sal 33; Mt 6,19-23

Riflessione biblica

“Se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso” (Mt 6,19-23). L’occhio vede, il cuore desidera; l’occhio illumina la realtà, il cuore splende di verità, di bontà, di amore. Ma tutto ciò avviene, se il cristiano ha un cuore puro: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt 5,8). Essi hanno il cuore orientato a Dio, in ogni cosa cercano la gloria di Dio e pongono come criterio di comportamento la parola di Dio. Si servono di ogni cosa creata da Dio, e la loro vera ricchezza è posta in Dio. Per operare con tale orientamento semplice e diretto, abbiamo bisogno che Dio “illumini gli occhi del nostro cuore per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi” (Ef 1,18-19). Il “tesoro di gloria” è Gesù stesso: “in lui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza” (Col 2,2-3). Tesoro è la parola di Gesù che annuncia il Regno di Dio: “prezioso tesoro, che un uomo trova e nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo” (Mt 13,44). Da quel tesoro “ogni discepolo del regno dei cieli diviene come un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche” (Mt 13,52). Ma non sempre il nostro “occhio” contempla la gloria di Dio e non sempre il nostro “cuore” è orientato a lui, allora ascoltiamo la voce di Gesù: “Camminate mentre avete la luce, perché le tenebre non vi sorprendano; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. Mentre avete la luce, credete nella luce, per diventare figli della luce” (Gv 12,35-36). Allora, “rifulga la luce dalle tenebre, e Dio la faccia rifulgere nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo” (2Cor 4,6). A lui orientiamo pensieri e azioni (Mt 6,21) e all’amore del prossimo: “La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene” (Rom 12,9). Non operiamo il bene per essere visti o per essere lodati dagli uomini, ma tutto facciamo nel nome di Gesù (Col 3,17) e per rendere gloria a Dio (1Cor 10,31).

Lettura esistenziale

“Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore” (Mt 6, 21). Spesso abbiamo l’ingenuità di credere che la nostra felicità dipenda dalle cose che possediamo o dal successo o dall’affetto o dalla stima che ci vengono dagli altri. Poi però facciamo l’esperienza che le cose non stanno proprio così e che, se il nostro cuore è vuoto della Presenza di Dio, nessuna cosa lo può appagare e rendere felice. La sorgente della nostra gioia non sta fuori di noi, ma dentro, nella profondità del nostro cuore. Anche nelle situazioni più avverse, se Dio è nel nostro cuore, conserviamo la serenità, la gioia e la pace. È proprio vero ciò che S. Agostino dice dopo averne fatto esperienza: il nostro cuore è inquieto se non riposa in Dio. Come un tesoro, lo sappiamo bene, va custodito e difeso dai ladri, così il nostro rapporto con Dio va anch’esso custodito, alimentato con la preghiera e i Sacramenti e difeso dalle distrazioni, dalle tentazioni, dal peccato e dagli idoli vani. Il tesoro di Dio siamo noi, ma Dio è veramente il tesoro del nostro cuore?