• 19 Maggio 2024 21:07

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Tiziana Frigione

Sant’Ireneo

Letture: Gen 18,16-33; Sal 102; Mt 8,18-22

Riflessione biblica

“Maestro, ti seguirò dovunque tu vada”. L’immagine di andare all’altra riva è intrigante e simbolica: intrigante, perché per seguire Gesù bisogna fare un passaggio ben deciso, dato che “nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza” (Mt 6,24); simbolica, perché indica un “esodo” dalle proprie prospettive di vita, per entrare in comunione di vita con Gesù, un “lasciarsi crocifiggere con Cristo, fino al punto che non vivo più io, ma vive in me Cristo” (Gal 2,20). croce-300x167 Tu seguimiTale “passaggio” è come celebrare con Gesù una nuova Pasqua, e “celebrarla non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità” (1Cor 5,7-8). In altre parole, dobbiamo operare una conversione totale, che dice abbandono alle proposte di Dio e nello stesso tempo quella pace interiore per percorrere la via della salvezza: “Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell’abbandono confidente sta la vostra forza” (Is 30,15). La conversione implica un cambiamento della mente e del cuore, che solo Dio può operare in noi: “Scrutami, Signore, e mettimi alla prova, raffinami al fuoco il cuore e la mente” (Sal 26,2). Azione divina, che dobbiamo assecondare: “Beato l’uomo che si dedica alla sapienza e riflette con la sua intelligenza, che medita nel cuore le sue vie e con la mente ne penetra i segreti” (Sir 14,20-21). Ma non basta passare “all’altra riva”, bisogna che cerchiamo di conoscere Gesù, per seguirne gli orientamenti: “Se davvero avete dato ascolto a Cristo e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità” (Ef 4,21-24). Non è questione solo di “non avere dove posare il capo” o di “non seppellire il padre”, ma piuttosto di riflettere bene sul seguire Gesù: il semplice entusiasmo per la sua persona non basta. Il seguirlo è possibile solo se si accetta di condividere in tutto il suo destino: essere senza patria, ripudiati da tutti, non avere alcuna sicurezza, ma prender ogni giorno la propria croce dietro a Gesù e dirigersi risolutamente verso Gerusalemme per morire con lui.

Lettura esistenziale

sequela-221x300 Tu seguimiSiamo liberi di scegliere chi seguire e realizzare così la pienezza della vita o piuttosto seguire ciò che si muove nella nostra pancia. Di per sé non è una cose cattiva avere desideri , bisogni, paure, ma corriamo il rischio di esserne schiavi, quando non ci interroghiamo e non impariamo a trascendere ,rimanendo intrappolati in tanti automatismi. Chiusi nel nostro egoismo spesso compiamo il male, non il bene, per il solo fatto che facciamo fuori l’altro, oppure paralizzati dalla paura, commettiamo infiniti errori. Eppure abbiamo nel cuore il desiderio di andare all’altra riva, sentiamo che esiste Altro ed un altrove , dove possiamo esistere in pienezza. Così scegliamo di seguire Gesù e nonostante le nostre conoscenze, come gli scribi, lo riconosciamo maestro e ci mettiamo alla scuola della sua Parola, convinti di seguire qualcosa, non qualcuno, aggrappati alle nostre sicurezze. Impariamo però , pian piano, che seguire lui ci conduce in un altrove sempre nuovo, ci libera da false sicurezze , sperimentiamo che “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo” e noi , come figli di Dio , scopriamo la gioia di essere poveri , spogliati da tutto ciò che ci condiziona ed ostacola l’amore in noi, liberi dal bisogno di conferme che nutrono l’ego e ci fanno regredire in un mondo di illusioni, liberi dal bisogno di sentirci noi stessi maestri , sperimentiamo che la condizione più bella per realizzarci è essere suoi discepoli, seguirlo per amore, liberi dal bisogno di comandare perché la vera realizzazione è servire il Signore della vita, in ogni sorella ed in ogni fratello. Comprendere razionalmente chi è il Signore e chi siamo noi non basta, infatti continuiamo a cercare tane, nidi, altre priorità o doveri fino a quando l’assoluto ci rende uno in lui e tutto il resto diventa relativo, non può più renderci schiavi, ed è solo l’amore a guidarci. Gesù ci chiede di seguirlo , con lui siamo vivi nell’amore, lasciamo che le nostre morti seppelliscano altre morti ed arriviamo all’altra sponda, attraversando tutte le eventuali difficoltà, mentre in noi si realizza il miracolo , quello di annullare il nostro insicuro e dubbioso io e ci affidiamo totalmente a lui.