• 19 Maggio 2024 2:09

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Papa esorta clero siciliano a ritornare al Concilio e a lasciar perdere pizzi e merletti

di FraPè – Il Santo Padre Francesco ha incontrato ieri i 300 i sacerdoti siciliani e i giovani presbiteri siciliani che studiano presso le Pontificie università romane, con loro anche i venti vescovi delle diocesi di Sicilia in occasione del XXX anniversario della Giornata Sacerdotale Regionale Mariana.

papa-1-300x200 Papa esorta clero siciliano a ritornare al Concilio e a lasciar perdere pizzi e merlettiUn lungo discorso quello di Papa Francesco articolato in diversi punti. Al termine del discorso, il Papa si è rivolto ai vescovi e sacerdoti invitandoli a custodire la pietà popolare e ad educarla, ricordando “quanto diceva San Paolo VI: allontanarla da ogni gesto superstizioso ma anche prendere quella sostanza che ha dentro”. Quindi mette in guardia dal chiacchiericcio, “una peste che distrugge la Chiesa, distrugge le comunità, distrugge l’appartenenza, distrugge la personalità”.

Poi l’invito e l’esortazione paterna a favorire la riforma liturgica a sessant’anni dal Concilio:  “Io non vado a Messa lì, ma ho visto delle fotografie. Io parlo chiaro, eh? Ma carissimi, voi ancora i merletti, le monete …: ma dove stiamo? Sessant’anni dopo un Concilio? Un po’ di aggiornamento anche nell’arte liturgica, nella moda liturgica! Sì, alle volte portare qualche merletto della nonna va, ma alle volte … E’ per fare un omaggio alla nonna, no? (grande applauso) Avete capito tutto, no?, avete capito. E’ bello fare omaggio alla nonna, ma è meglio celebrare la madre, la Santa Madre Chiesa, e come la Madre Chiesa vuole essere celebrata. E che la insularità non impedisca la vera riforma liturgica che i il Concilio ha mandato avanti. E non rimanere quietisti”.

Certo il problema di un abbigliamento che ricorda il Concilio di Trento è usuale anche in altre diocesi, ma questo non significa che i sacerdoti non devono rivedere il guardaroba della sacrestia rivedendo le norme liturgiche,  ridando una lettura ai documenti conciliari, tralasciando le forme e andando di più alla sostanza che è il Vangelo meditato, ruminato, vissuto e annunciato in semplicità, stando  tra la gente e in maniera particolare con i poveri, che non sono un’opzione ma una scelta fondamentale in quanto Carne di Cristo.

(foto Gazzetta di Reggio)